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Nel cuore della Turchia nord-occidentale, dove le acque tranquille del lago di Iznik riflettono il passaggio del tempo, sorge una città che ha vissuto più vite di quante se ne possano immaginare. Questa è Nicea, o Iznik, un luogo dove ogni pietra racconta una storia, ogni muro custodisce un segreto, e ogni angolo rivela l'eco di civiltà che hanno plasmato il mondo.
Fondata oltre duemila anni fa, Nicea è stata testimone di imperi che sono sorti e caduti, di battaglie che hanno cambiato il corso della storia, e di idee che hanno trasformato il pensiero umano. È stata un crocevia di culture, un ponte tra Oriente e Occidente, e un palcoscenico per alcuni degli eventi più significativi della storia religiosa.
Qui, nel 325 d.C., l'imperatore Costantino I convocò il Primo Concilio di Nicea, un incontro che avrebbe definito il futuro del cristianesimo, dando vita al Credo Niceno e ponendo le basi per una fede che avrebbe unito milioni di persone. Quasi cinque secoli dopo, nel 787 d.C., Nicea ospitò un altro concilio cruciale, che riaffermò il ruolo delle icone nella spiritualità cristiana, lasciando un'impronta duratura sull'arte e sulla devozione.
Ma Nicea non è solo una città di concili e dottrine. È stata una fortezza romana, una gemma bizantina, una capitale selgiuchide e un centro di produzione di ceramiche ottomane di fama mondiale. Le sue mura hanno resistito a invasioni, terremoti e secoli di cambiamenti, diventando un simbolo di resilienza e adattamento.
Oggi, mentre camminiamo tra le sue strade, possiamo ancora sentire il respiro della storia. Le antiche chiese, le moschee ottomane, le botteghe di ceramica e le rovine romane ci parlano di un passato vivente, che continua a ispirare e a interrogare.
Benvenuti a Nicea, la città dove il tempo si ferma, e la storia prende vita."
Nei tumuli di Karadin, Çiçekli, Yüğücek e Çakırca, vicini alla città, sono custodite tracce di civiltà risalenti al 2500 a.C. Prima delle migrazioni delle tribù trace nel VII secolo a.C., l'insediamento qui fondato prese il nome di Helikare. Sulle monete coniate nella città si legge il nome Khryseapolis (Città d'Oro).
L'odierna İznik ebbe inizio dopo la morte di Alessandro Magno, quando Antigono I Monoftalmo, satrapo di Frigia, nel 316 a.C. fece costruire sulla riva del lago Ascania una città chiamata Antigoneia, ispirandosi al proprio nome. Più tardi, Lisimaco, ex satrapo di Tracia e generale di Alessandro, sconfisse Antigono e conquistò la città. Nel 301 a.C., le diede il nome di Nicea (Nikaia), in onore della sua amata moglie Nicea.
Il re bitinio Doidalsa creò un regno indipendente che includeva anche Nicea. Nel 293 a.C., İznik entrò a far parte del Regno di Bitinia, guadagnando prestigio sotto Zipoite. Suo figlio, Nicomede I, ampliò i confini della Bitinia, e İznik ne divenne la capitale fino alla fondazione di Nicomedia (l'odierna İzmit) tra il 278 e il 250 a.C.
In seguito al testamento di Nicomede III, la città passò sotto il dominio romano (91-74 a.C.). Sebbene la Bitinia divenne una provincia romana, İznik perse a più riprese il titolo di capitale a favore di Nicomedia, in una rivalità secolare. Durante l’epoca romana, sotto l’imperatore Domiziano, Plinio il Giovane fu nominato governatore della Bitinia sotto Traiano. A lui si devono la ricostruzione del teatro e del ginnasio, danneggiati da un incendio."
"Durante il periodo romano, la città, espandendosi oltre i suoi antichi confini e dotandosi di nuove porte nelle mura, fu completamente distrutta dal violento terremoto del 123 d.C. L'imperatore Adriano (117-138), durante il suo viaggio in Anatolia, fece tappa a Nicea e, di fronte alla devastazione, ordinò immediatamente la ricostruzione della città secondo il suo schema originale. Per questo, Adriano è considerato il secondo fondatore di Nicea.
Sotto l'imperatore Valeriano, intorno al 258 d.C., i Goti invasero la Bitinia, saccheggiando e radendo al suolo sia Nicea che Nicomedia (İzmit). Tuttavia, tra il 259 e il 269, la città fu riportata al suo antico splendore. Nonostante invasioni, incendi e terremoti—tra cui i danni alla Porta del Lago (Göl Kapı)—le tre principali porte delle mura (Lefke, İstanbul e Yenişehir) resistono ancora oggi.
Nel periodo Roma di oriente, la città fu riorganizzata secondo un piano urbanistico a croce greca: quattro strade, provenienti da altrettante porte, convergevano al centro, dove oggi sorge la Moschea di Santa Sofia. Dal punto d’incontro, era possibile scorgere tutte e quattro le porte, disposte in una perfetta simmetria cruciforme.
La provincia di Bitinia iniziò ad avvicinarsi al cristianesimo già all’epoca dell’apostolo Pietro, gettando le basi per il suo ruolo futuro nei concili ecumenici."
Nicea divenne un centro di grande importanza religiosa durante l'epoca bizantina. Fu sede di due concili ecumenici:
1700 anni fa, proprio qui si tenne il primo concilio ecumenico.
(Non sono un teologo, ma come guida, mi limiterò a un breve accenno: per approfondire, potete consultare le fonti cristiane dedicate a questo evento storico.)"
Nicea fu la sede del Primo Concilio Ecumenico, convocato dall'imperatore Costantino I nel 325 d.C. Questo concilio è considerato uno degli eventi più importanti nella storia del cristianesimo, poiché affrontò questioni fondamentali sulla natura di Gesù Cristo e sulla struttura della fede cristiana.
Durante il concilio, fu formulato il Credo Niceno, che definì la dottrina della consustanzialità di Gesù con il Padre, affermando che Gesù è "Dio vero da Dio vero, generato, non creato, della stessa sostanza del Padre". Questo credo divenne la base della fede ortodossa e cattolica. Ario, un presbitero di Alessandria, sosteneva che Gesù fosse un essere creato e quindi subordinato al Padre, mentre altri teologi difendevano la sua piena divinità.
Il concilio condannò l'arianesimo, un'eresia che negava la piena divinità di Gesù, stabilendo un precedente per la difesa dell'ortodossia cristiana. Ario e le sue dottrine furono dichiarati eretici.
Si stabilì che la Pasqua cristiana sarebbe stata celebrata in una data uniforme, separandola dalla Pasqua ebraica.
Se guardiamo i risultati, Il concilio segnò l'inizio di una dottrina cristiana più uniforme e centralizzata.
Il credo niceno divenne la base della fede cristiana ortodossa.
L'intervento imperiale di Costantino segnò l'inizio di un legame stretto tra Chiesa e Stato.
Iznik occupa un posto molto importante nella storia del cristianesimo. Dopo il primo concilio convocato nel 325, nel 787 in questa città si tenne anche il secondo.
Diamo un'occhiata a cosa è stato fatto nel secondo concilio ecumenico...
Ma prima devo parlarvi di un'imperatrice. Questa donna potente, l'imperatrice Irene, fu la figura politica più influente dietro questo console.
Convocò il concilio per porre fine alla crisi dell'iconoclastia. Ha posto fine all'era dell'iconoclastia: ha posto fine al dibattito sull'iconoclastia durato 50 anni con la cooperazione tra Chiesa e Stato.
Unendo l'autorità della Chiesa e dello Stato, formalizzò il principio di "riverenza per le icone" nella dottrina della Chiesa. Cambiò la storia dell'arte: con la rivalutazione delle icone, i mosaici bizantini vissero la loro età dell'oro.
Era un simbolo del potere femminile: Governò l'intero impero come reggente per conto di Costantino IV e organizzò personalmente il concilio.
Diede prova di uno degli esempi più efficaci di governo femminile a Bisanzio.
Questo concilio affrontò la controversia iconoclasta, che aveva portato alla distruzione di icone e immagini sacre nell'Impero Romano di Oriente.
Il concilio stabilì che le icone potevano essere venerate (ma non adorate), poiché rappresentavano una finestra sul divino. Questa decisione ebbe un impatto duraturo sulla pratica religiosa, specialmente nelle Chiese ortodosse.
Nicea è spesso considerata una "culla" della cristianità, poiché i concili qui tenuti contribuirono a definire la dottrina e l'identità della Chiesa nei suoi primi secoli.
La città, situata in una posizione strategica tra l'Europa e l'Asia Minore, fu un importante centro culturale e religioso, influenzato sia dalla tradizione greco-romana che da quella orientale.
Nicea ospitò numerose chiese e monumenti religiosi, molti dei quali legati ai concili ecumenici. Anche se gran parte di questo patrimonio è andato perduto, la città rimane un luogo di grande significato storico e spirituale.
Oggi Iznik è una meta di interesse per storici, teologi e pellegrini, che visitano la città per approfondire la sua storia e il suo ruolo nella formazione del cristianesimo.
I concili di Nicea sono spesso citati nel contesto del dialogo ecumenico tra le diverse confessioni cristiane, poiché rappresentano un momento di unità dottrinale nella storia della Chiesa.
In sintesi, Nicea (Iznik) è una città che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia del cristianesimo, grazie ai suoi concili ecumenici che hanno plasmato la dottrina, la liturgia e l'identità della fede cristiana. La sua eredità continua a essere studiata e celebrata come un momento fondamentale nella storia religiosa mondiale.
Questa città, in cui queste due condizioni si incontrano, ha una chiesa proprio nel centro della città che è sopravvissuta fino ad oggi, anche se non è grande quanto la chiesa di Santa Sofia a Istanbul, e il suo nome è Santa Sofia. Vale a dire la chiesa della Divina Sapienza.La prima chiesa costruita nel centro della città di Nicea, fu costruita nel IV secolo, fu ricostruita da Giustiniano I nel VI secolo.
Riprendiamo la storia della città da dove l'avevamo interrotta...
Poiché Iznik era la porta di accesso alla capitale Istanbul, era una città importante da conquistare per le parti in lotta per il trono dellImpero Romano di Oriente. La città subì un forte terremoto nel settembre del 1065: chiese e case furono distrutte, così come le mura e i bastioni, che risultarono gravemente danneggiati. Giunti in Anatolia, i Kutalmışoğulları radunarono rapidamente i turkmeni attorno a sé e riuscirono a creare un'organizzazione politica. Le guerre civili e le lotte per il trono dell Impero Romano di Oriente di quel periodo furono vantaggiose per i Kutalmışoğulları e crearono un ambiente adatto per agire liberamente. Dopo che Süleyman Şah del Kutalmışoğulları sconfisse l'esercito dell'Impero Romano di oriente nella battaglia di Malazgirt nel 1071, avanzò rapidamente nell'entroterra dell'Anatolia e raggiunse İznik nel 1075, dove furono gettate le basi dello Stato selgiuchide dell'Anatolia.
A partire dal 1080, Iznik fu considerata la capitale dello stato fondato da Suleyman Shah. Così Iznik divenne la prima capitale turca in Anatolia. Dopo che Suleyman Shah fece di Iznik la capitale, vennero adottate politiche che davano importanza al traffico marittimo. Per questo motivo i Selgiuchidi divennero un centro che controllava il commercio attraverso il Mar di Marmara e il Bosforo. Incapaci di accettare la caduta di Nicea in mano ai turchi, i romadi di oriente e le comunità cristiane presero provvedimenti formando eserciti crociati. Dopo aver distrutto il primo esercito crociato di 20.000 soldati al comando di Pierre Ermite nella valle del Dracon, Kılıçarslan I trasse coraggio da questo successo e nell'inverno del 1097 lasciò Iznik con il suo esercito e partì per una spedizione per catturare Malatya, che era sotto il dominio dell'armeno Gabriele. Mentre si trovava a Malatya, venne a sapere che nuovi eserciti crociati provenienti dall'Europa intendevano conquistare Nicea. Mandò avanti alcune delle sue truppe e le seguì con l'esercito principale. Quando giunse a Nicea verso la fine di maggio, gli eserciti crociati avevano assediato la città. Vedendo la superiorità numerica dei crociati, Kılıçarslan decise di ritirarsi. Quando i turchi videro che l'imperatore Alessio I Comneno si era alleato con i crociati, che la via di soccorso per raggiungerli tramite le navi da lui inviate al lago di Nicea era bloccata e che i crociati si stavano preparando a un attacco con i rinforzi appena ricevuti, si accordarono con il comandante bizantino Manuele Butumites e gli consegnarono la città nell 1097.
Dopo il ritiro dei turchi, i romani di oriente li utilizzarono le pietre tombali lasciate dai Turchi per riparare le mura. Nel 1147, II. Re di Germania, Corrado III, che partecipò alla Crociata. Dopo Istanbul, Corrado giunse a Iznik e, dopo essere rimasto lì per un po', fu sconfitto dall'esercito selgiuchide vicino a Eskişehir il 25 ottobre e fu costretto a tornare a Iznik. Anche l'esercito francese al comando di Luigi VII giunse qui all'inizio di novembre e i due re decisero di marciare insieme verso sud.
Nicea fu teatro di un tragico evento durante il regno dell'imperatore bizantino Andronico I Comneno (1183-1185). L'imperatore si vendicò in modo terribile della popolazione della città che non lo aveva sostenuto durante la lotta per il trono e che a un certo punto non gli aveva nemmeno permesso di entrare, uccidendo molte persone e non permettendo nemmeno che i morti venissero sepolti.
Diamo un'occhiata a Istanbul, o Costantinopoli come veniva chiamata un tempo, dalla città di Iznik, che fu stremata dalle lotte per il trono...
Anno 1204.....
Nel marzo del 1204, i capi della crociata, in accordo con la potente Repubblica di Venezia, decisero di procedere con la conquista della città. Questa decisione fu motivata in parte dalla necessità di saldare i debiti contratti con i Veneziani per il trasporto e il supporto logistico, e portò alla stesura di un formale accordo per la spartizione dell'Impero bizantino tra i partecipanti . Il 12 aprile 1204 segnò un giorno nefasto per la cristianità orientale: le forze crociate e veneziane lanciarono un violento assalto contro Costantinopoli, culminando in tre giorni di saccheggio brutale, distruzione diffusa e incalcolabile perdita di tesori artistici e culturali . Questo evento traumatico rappresentò una cesura significativa nella storia romana di oriente, infliggendo un colpo durissimo all'impero e accelerando un processo di declino che avrebbe avuto ripercussioni per secoli . La deviazione della Quarta Crociata, spinta da interessi materiali e da manovre politiche, evidenzia la complessità delle motivazioni che animavano le spedizioni crociate e la fragilità degli ideali religiosi di fronte alle ambizioni terrene.
Teodoro I Lascaris stabilì il suo centro di potere nella storica città di Nicea, situata in Bitinia, a circa 64 chilometri a sud-est di Costantinopoli . Nicea era una città di notevole importanza storica e culturale, avendo ospitato in passato due concili ecumenici e vantando una lunga tradizione romana d'orinte . La sua posizione strategica, le sue solide fortificazioni e la disponibilità di risorse la rendevano una base ideale per organizzare la resistenza contro l'Impero Latino . Poco dopo il suo arrivo, Teodoro I Lascaris fu proclamato imperatore, dando così inizio alla storia dell'Impero di Nicea . Nel 1205, egli assunse formalmente i titoli tradizionali degli imperatori bizantini, sottolineando la sua pretesa di legittimità e continuità imperiale . Un passo fondamentale per consolidare il suo potere fu la convocazione, nel 1208, di un concilio ecclesiastico che elesse un nuovo patriarca ortodosso di Costantinopoli. Questo patriarca incoronò Teodoro imperatore, stabilendo la sua sede patriarcale a Nicea e conferendo così una fondamentale legittimità religiosa al nuovo impero . La scelta di Nicea come nuova capitale non fu quindi un atto casuale, ma una decisione ponderata basata sulla sua posizione strategica, le sue difese naturali e artificiali, e il suo profondo significato storico e culturale all'interno del mondo bizantino, offrendo un rifugio sicuro e un centro di potere alternativo a Costantinopoli, permettendo la continuazione delle istituzioni imperiali e religiose in un contesto di grave crisi.
L'Impero di Nicea emerse come un protagonista fondamentale nella storia romana d'oriente del XIII secolo. Dopo la catastrofica caduta di Costantinopoli nel 1204, Nicea si affermò come il principale centro di resistenza e di continuazione dell'eredità dell'impero romano d'oriente. Grazie alla sua resilienza politica, alla sua forza militare e alla sua vivacità culturale, l'Impero di Nicea non solo sopravvisse alle sfide iniziali, ma prosperò sotto la guida di imperatori capaci come Teodoro I Lascaris e Giovanni III Ducas Vatatzes, che perseguirono con determinazione l'obiettivo della riconquista della capitale.
Dopo una lunga lotta, Michele VIII Paleologo riconquistò Costantinopoli ai Latini nel 1261, spostando la capitale da Nicea." Negli stessi anni, Osman Gazi, che rafforzò rapidamente la sua presenza nella regione, conquistò le regioni di Bilecik, İnegöl e Yenişehir. Arrivò nel 1302, assediò Nicea e sconfisse l'esercito bizantino a Bapheus (Koyunhisar). Conquistò la seconda linea di difesa di Bisanzio, conquistando Bilecik, Lefke, Mekece, Akhisar e Gevye. Nicea era quindi circondata da ogni dove. Iznik fu presa il 2 marzo 1331. L'imperatore stipulò un accordo con Orhan Gazi nel 1331 e accettò di pagare un tributo per alcune città rimaste in suo possesso nella regione della Bitinia. Successivamente, nel 1337, Izmit venne conquistata e l'intera regione di Kocaeli fu dominata. Dopo che Iznik fu conquistata e resa capitale del principato, Orhan Gazi trasformò Santa Sofia (la grande chiesa) in una moschea e qui celebrò le preghiere del venerdì con i gazi. Trasformò un monastero in una madrasa e fece costruire un ospizio accanto alla Porta di Yenişehir. Nello stesso periodo, sua moglie Nilüfer Hatun fece costruire qui una mensa per i poveri e suo figlio Süleyman Pasha, figlio di Orhan Gazi, fece costruire una madrasa. Grazie al contributo di altri benefattori, questo luogo divenne rapidamente una città turca. Qui vennero costruite la prima moschea ottomana, la prima mensa ottomana e la prima madrasa ottomana.
Iznik, crocevia di culture e religioni per secoli, rimane oggi ingiustamente trascurata dal turismo internazionale, nonostante il suo inestimabile patrimonio. Tuttavia, la città di Iznik ospita innumerevoli opere da visitare... Quando entriamo in città dalla Porta di Istanbul, iniziamo subito a capire che per la difesa di questa città sono state costruite delle mura molto lunghe, ben 4970 metri. Furono costruite quattro porte principali e dodici porte più piccole. Le mura che circondano la città hanno 114 torri. Alcune torri sono rotonde, altre quadrate.
Da qualunque porta si entri in città, si trova la chiesa di Santa Sofia proprio al centro della città. Oggi questa chiesa sembra per metà una moschea e per metà un museo. La chiesa, costruita sulle fondamenta di un ginnasio costruito durante il periodo romano, ospitò anche il 2° concilio nel 787. Con la decisione presa nella chiesa di Hagia Sophia, che ha un posto molto importante nella storia cristiana, fu nuovamente consentito di realizzare icone e le prime icone furono raffigurate in questa chiesa. Le figure di Maria, Gesù e Giovanni sono giunte fino a noi. Subì gravi danni durante il terremoto del 1065 e la chiesa fu ricostruita. Nel 1331, Orhan Gazi, che governava la città, trasformò la chiesa in una moschea. Nel XVIII e XIX secolo la chiesa fu abbandonata al suo destino e cadde in uno stato di abbandono. Dopo i restauri effettuati nel 1935, oggi Santa Sofia attende i suoi visitatori.
Nonostante la sua straordinaria ricchezza storica – la maestosa Hagia Sophia, la chiesa della Koimesis Tes Theotokos, poco più avanti il Battistero Böcek e i resti della chiesa di Hagios Tryphonos, le imponenti mura cittadine, le splendide porte urbiche, il teatro romano, le officine e le fornaci di ceramica selgiuchide, i moschee ottomane, gli hammam, il bedesten, gli imaret e infine il suo magnifico museo che custodisce innumerevoli reperti – la fama mondiale di İznik è oggi legata soprattutto alla Basilica di Neophytos.
Emersa dalle acque del lago a causa del progressivo abbassamneto del livello idrico, questa basilica paleocristiana ha conquistato l’attenzione del mondo, diventando il simbolo più recente – e forse più suggestivo – dello straordinario patrimonio di questa città.
Qui potrebbe esserci un complesso a tre fasi. In fondo c’è il Tempio di Apollo, accanto il Martirio di Neofito (santuario del martire), e nell’ultima parte la basilica di Neofito. Nel 394, quando l’imperatore romano d’Oriente Teodosio dichiarò il Cristianesimo religione di Stato, furono vietati tutti i luoghi di culto pagani. I resti trovati sotto il lago indicano che la struttura fu costruita dopo il 390. Si ritiene che sia stata edificata in onore di San Neofito, ucciso a soli 16 anni perché cristiano, in un’epoca in cui il Cristianesimo non era ancora riconosciuto ufficialmente.
Mentre il sole sfiora dolcemente le acque del Lago di İznik, gli strati della storia rivivono in questa luce dorata. Lo splendore di Roma, i racconti sacri di Bisanzio, la raffinatezza delle ceramiche selgiuchidi e la nobiltà ottomana... Tutti, come testimoni silenziosi di questa terra, brillano un’ultima volta tra le onde del lago. La Basilica di Neophytos, emersa dal ritirarsi delle acque, ora sussurra un segreto insieme al sole che tramonta: La storia non finisce mai; solo si addormenta. İznik è proprio questo sogno...
