HASANKEYF - BATMAN

 


Siamo in un luogo in cui esito molto se scrivere o no!

Hasankeyf è un'area protetta che ha lottato per anni per evitare di essere allagata dalle dighe, ma purtroppo ha perso questa lotta. A mio parere, è anche' un luogo che ha una storia e un'importanza antiche almeno quanto Göbekli Tepe. Non è più possibile, almeno per me, rivedere la "Yol Geçen Hanı". Ma cosa accadrà dopo 50 anni non si sa!


Sebbene non si sappia esattamente quando sia stata fondata Hasankeyf, la sua storia risale all'inizio del periodo neolitico. Durante gli studi effettuati nel tumulo di Hasankeyf, sono stati trovati reperti archeologici da 3.500 a 12.000 anni fa.



Anche se esistono varie opinioni sul nome di Hasankeyf, non ci sono informazioni storiche certe. La città, che nei documenti appare con i nomi Kifos e Cepha/Ciphas — derivati dalla parola siriaca Kifo (roccia), probabilmente per via delle abitazioni scavate nella roccia — era chiamata “Città delle Grotte” o “Città delle Rocce”. In arabo prese il nome Hısnı Keyfa. L’espressione “Hısn-ı Keyfa” iniziò a essere pronunciata come “Hasankeyf” dalla popolazione locale durante il periodo ottomano.

Hasankeyf ebbe una grande importanza strategica poiché si trovava sulla via che collegava l’Alta Mesopotamia all’Anatolia e sorgeva sulle rive del fiume Tigri.


Le civiltà che governarono nella regione mesopotamica furono Sumer, Akkad, Assiria, Babilonia, Cassiti, Hurriti Mitanni, di nuovo Assiri, Caldei, Persiani, Periodo Alessandro, Seleuco, İmpero Romano e İmpero Romano Orientale e alcuni altri piccoli governi locali. Si stima che molte di queste civiltà abbiano governato anche in questa regione.

Hasankeyf passò più volte di mano tra Romani e Sassanidi come insediamento di confine nel II e III secolo d.C. L’imperatore romano Costanzo II, che conquistò Diyarbakır e i territori circostanti, fece costruire due castelli di confine per proteggere la regione dai Sassanidi. Il castello, costruito nel 363 d.C., rimase a lungo sotto dominio romano.


Dopo la diffusione del cristianesimo nella regione, a partire dal IV secolo, l’insediamento divenne sede vescovile siriaca. La diocesi di Hasankeyf ricevette addirittura il titolo di sede cardinalizia dal Concilio di Kadıköy nel 451 d.C.




Dopo il 640, Hasankeyf fu governata dagli Omayyadi, Abbasidi, Hamdanidi e Mervanidi, fino a quando passò sotto il dominio degli Artuqidi nel 1102. Dal 1102 al 1232 visse il suo periodo di massimo splendore come capitale del Principato Artuqide.

Durante l’epoca artuqide la città fu completamente ricostruita, trasformandosi da città-fortezza a vero e proprio centro urbano. Conquistata dagli Ayyubidi nel 1232, visse un secondo periodo di sviluppo: vennero costruite numerose opere architettoniche, le rotte commerciali furono controllate e la città si arricchì nuovamente.

Nel 1260 fu purtroppo catturata e distrutta dai Mongoli. Gli Ayyubidi riuscirono comunque a mantenere il controllo della città dichiarando la loro lealtà a Hülagü. Sebbene Hasankeyf mantenne la sua importanza anche nel XIV secolo, non riuscì mai a ritrovare il suo antico splendore.

La città, catturata da Uzun Hasan nel 1462, entrò a far parte delle terre degli Akkoyunlu. Con l’indebolimento di questi ultimi, nel 1482 gli emiri ayyubidi ripresero il controllo.



Successivamente passò brevemente sotto i Safavidi e nel 1515 si unì alle terre ottomane. Hasankeyf, governata da sovrani ayyubidi sotto l’autorità ottomana fino al 1524, da questa data in poi fu amministrata direttamente da funzionari ottomani. Con il cambiamento delle principali rotte commerciali a partire dal XVII secolo, la città iniziò lentamente a impoverirsi.


Inoltre, a causa delle guerre tra l’Impero Ottomano e l’Iran, Hasankeyf non poté mai tornare al suo antico periodo glorioso.


Questo luogo storico, tornato di recente all’attenzione pubblica a causa delle dighe costruite sul fiume Tigri, purtroppo è stato in gran parte sommerso nonostante tutte le resistenze. Anche se alcune opere monumentali sono state spostate e si è cercato di creare un nuovo parco archeologico, lo stato naturale di Hasankeyf è purtroppo irrimediabilmente compromesso.



La struttura più importante trasferita è il Mausoleo di Zeynel Bey, costruito per il figlio di Uzun Hasan.


Zeynel Bey, martirizzato nella battaglia di Otlukbeli l’11 agosto 1473, fu portato ad Hasankeyf e sepolto qui. La struttura principale è formata da un corpo cilindrico esterno e da un interno ottagonale, eretti sopra una camera sepolcrale circolare. La copertura è costituita da una cupola sormontata da un cono. L’architetto del mausoleo è Pir Hüseyin, di origine iraniana. L’ingresso al mausoleo si trova sul lato nord; sul lato opposto si apre una finestra della stessa dimensione. Su ciascun lato dell’interno ottagonale ci sono nicchie ad arco a sesto acuto che si estendono fino all’imposta della cupola.


Le decorazioni a mosaico in turchese, viola, marrone, bianco e nero, insieme ai mattoni smaltati, sono affascinanti quanto l'architettura. L’intera superficie cilindrica esterna è ricoperta di mattoni smaltati. Gli spazi triangolari sono riempiti con motivi vegetali composti da rami curvi, rumi e palmette.





La tomba che si vede al centro dell’edificio è in realtà vuota, mentre la vera camera sepolcrale si trova al piano inferiore. Questo mausoleo è uno dei primi esempi in Anatolia.
Quando si arriva ad Hasankeyf da Batman, si nota immediatamente l’enorme struttura della cittadella scolpita nella roccia.
Il castello di Hasankeyf, realizzato in pietra monolitica, si trova sulle rive del Tigri, 200 metri sopra il fiume. Fu costruito dai Romani nel 363 d.C. come sede di una diocesi assira. Questa fortezza, estremamente protetta e difficile da conquistare, è la più solida tra quelle costruite dai Romani in Oriente.




Quando Hasankeyf fu invasa dai Mongoli nel 1260, gli abitanti riuscirono a fuggire alla crudeltà di Hülagü rifugiandosi nel castello e nelle grotte sui pendii.
Il castello possiede due porte: quella orientale è chiamata Imam Abdullah e quella occidentale Sır.
L’accesso avviene tramite scale a cascata. Sulle mura si trovano numerose iscrizioni. Per portare l’acqua al castello furono costruite due strade fortificate che scendono verso il Tigri: una aperta e una nascosta. Queste scale di 200 gradini ciascuna sono ancora oggi intatte.
Come spesso accade nelle nostre escursioni estive, fa un po’ caldo, ma alla fine del tour ci rinfreschiamo lungo le rive del Tigri.





Ci stiamo allontanando dal Tigri, uno dei fiumi più famosi del mondo, che ci accompagnato nei nostri viaggi a Diyarbakir e Hasankeyf, e il nostro percorso ci porta  a Mardin, una delle città più belle del mondo.

Preparate le vostre macchine fotografiche: a Mardin scatteremo tantissime foto — non esagero, una volta ho visto una turista scattarne mille in un solo giorno!

Aspettaci Mardin stiamo arrivando...



Tutti i diritti delle foto appartengono a Bahadır Can.

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